Si formò nella bottega paterna, una piccola officina di fabbro, e iniziò come semplice garzone ed aiutante. Rivelò ben presto doti artistiche e diede impulso alla sua attività imponendosi in Italia e all'estero. La sua officina fu detta "Casa del Mago" e lui stesso fu chiamato "il mago del ferro" per la sua abilità nel rendere il ferro trina. Adornò e rifinì numerose opere pubbliche e private, tra cui la sala degli sportelli della sede della Banca d'Italia veneziana, la cancellata della Tomba di Dante a Ravenna, l'Ossario del Pasubio, nonché numerose sedi di ministeri a Roma. La sua arte divenne innovativa nell'accostare il ferro battuto al cuoio, alla ceramica e al vetro, creando oggetti che resero i suoi laboratori dei veri musei d'arte. Nel 1910 fu chiamato ad istituire e a dirigere nella Scuola d'arte industriale di Padova una Scuola speciale del ferro battuto. Partecipò inoltre a numerose mostre e manifestazioni artistiche, quali la Biennale di Venezia e la Mostra di Monza.